Meraviglie nelle banche dati

In tema di climatologia, la penosa situazione delle banche dati italiane è testimoniata anche dall’esistenza di serie contenenti dati veramenti folli, sui quali è forse meglio ridere per evitare di fare considerazioni troppo negative; di seguito tre esempi tratti dall’archivio internazionale dell’Eca&d (1 e 2) e da quello del Servizio Idrologico regionale della Toscana (3).

1) La prima figura mostra una serie delle precipitazioni annue ad Alghero. Ai valori plausibili del periodo 1951-1980 si aggiungono quelli successivi che possono essere definiti comici; per poterli ritenere reali, sarebbe necessario ammettere che la cittadina sarda, dopo il 1980, sia stata trasportata sui versanti delle Apuane.

2) La seconda riguarda Monte S. Angelo, la splendida località sulle alture del Gargano. Nel periodo 1952-2000 la media dei totali annui di pioggia risulta pari a soli 61 mm !!!! Se la città di Alghero doveva essere stata trasportata sulle Apuane per arrivare ai valori prima indicati , bisogna parimenti pensare che il Gargano fosse stato temporaneamente spostato nel deserto del Sahara.

3) La terza figura ci presenta il pluviogramma di Abbadia S. Salvatore relativo al 2011: lo strepitoso salto è dovuto al dato dell’1 settembre quando sarebbero caduti 2568,6 mm !!!!!! (valore riportato nelle tabelle del Servizio). In un’epoca nella quale sul clima se ne sparano di grosse sarebbe davvero bello se qualcuno ci credesse. La località del M. Amiata avrebbe così conquistato il record mondiale delle piogge intense in 1 giorno, ridicolizzando l’isola de La Réunion che, interessata dai miseri uragani tropicali, deteneva il precedente con soli 1825 mm.