"Tempo" e "Clima": due termini da non confondere

“Tempo” (in senso ovviamente meteorologico) e “Clima” sono due termini che devono essere distinti e non utilizzati indifferentemente, come oggi si vede fare sempre più spesso. Addirittura, anche nei programmi di previsioni meteo si sentono frasi di questo tipo: «domani sulla nostra regione il clima sarà mite». È erroneo, perché bisogna in questi casi parlare di tempo.

TEMPO = È uno stato momentaneo dell’atmosfera in un dato luogo; può essere precisamente definito mediante i valori di alcune grandezze (temperatura, umidità, velocità e direzione del vento, pressione, nuvolosità, radiazione solare ecc.) misurate in quel luogo in un certo istante.

CLIMA = È il quadro delle condizioni atmosferiche in una data zona, che scaturisce da un’analisi statistica completa delle serie storiche delle grandezze meteorologiche ivi misurate. Rappresenta quindi una caratteristica di quella zona che consente confronti con aree geografiche diverse.
In vari testi scolastici o divulgativi il clima viene fatto corrispondere alle condizioni medie dei vari elementi; si tratta di un approccio al problema di sicuro corretto ma di certo anche non del tutto sufficiente. Se, ad esempio, si parla di precipitazioni, i valori medi rappresentano un’informazione di grande rilievo, ma bisogna anche conoscere la variabilità che contraddistingue tali medie e quindi i limiti dell’intervallo entro il quale il parametro ha oscillato; una media dei totali annui pari a 750 mm può essere giudicata come abbastanza elevata, ma, se i singoli dati scendono spesso al di sotto dei 400, è evidente che anche il verificarsi di condizioni siccitose rientra fra le caratteristiche del luogo in oggetto.
Per il calcolo delle medie il WMO indica che il periodo di riferimento sia un trentennio; si tratta di un lasso temporale congruo, essendo da un lato sufficiente esteso per dare significatività alle statistiche ottenute e dall’altro non troppo ampio per poter  apprezzare i cambiamenti ai quali il clima va continuamente incontro. Per giudicare ogni valore misurato, questo deve essere raffrontato alla media; è chiaro allora che una temperatura media degli ultimi trent’anni sarà, per tale fine, un riferimento più utile di quanto lo sarebbe se fosse calcolata su un periodo secolare.